La magia!

“Mentre riproduco i calchi di gesso e poliuretano ricavati dalla madre forma, mi chiedo se continuino a mantenere la loro autenticità pur riprodotti serialmente in tante copie di se stessi. Eppure è evidente - ed è questo ciò che importa, la magia! - che ognuno di essi è unico, mantiene la propria aura... sia perché succede in un luogo e in uno spazio sia perché avviene unicamente attraverso il suo rituale”.

Dai graffiti ai bassorilievi

Dai graffiti ai bassorilievi: l'evoluzione artistica dell'opera di Jeos

L’arte di Jeos è stata elaborata cercando di aderire a un procedimento intuizionista, che segue l’andamento delle percezioni, è dunque difficile ritrovare elementi che contraddistinguano in generale le sue opere. L’interpretazione soggettiva, quindi, è il modo migliore per avvicinarvisi.

A partire dall’osservazione attenta della realtà urbana, da cui derivano i “Semafori” , i “Writers”e le “Scale mobili” l’arte di Jeos evolve verso l’universo che circonda “la macchina”, con particolare attenzione allo studio del movimento dell’oggetto-macchina, che si può riscontare nelle “Ruspe”, negli “Elicotteri”e di nuovo nelle “Scale mobili”.

Protagonista della sua opera è la materia, mirabilmente modellata per raggiungere l’obiettivo visivo desiderato. Le problematiche spaziali associate alla deformazione delle immagini, che si produce inevitabilmente sulle superfici irregolari e multiprospettiche dei bassorilievi, sono state straordinariamente risolte ispirandosi a maestri che hanno saputo gestire le medesime problematiche quali Felice Varini per la prospettiva e l’illusione ottica, Jules-Etienne Marey e Umberto Boccioni per il dinamismo e la consequenzialità delle immagini.

Citando Jeos: “Mentre riproduco i calchi di gesso e poliuretano ricavati dalla madre forma, mi chiedo se continuino a mantenere la loro autenticità pur riprodotti serialmente in tante copie di se stessi. Eppure è evidente - ed è questo ciò che importa, la magia! - che ognuno di essi è unico, mantiene la propria aura...sia perché succede in un luogo e in uno spazio sia perché avviene unicamente attraverso il suo rituale”.